Articolo di Andrea Speranza
Nel pomeriggio di venerdì 28 gennaio 2022, i ragazzi e le ragazze di Dominio Pubblico si trovano nella sala B del Teatro India, con davanti ai loro occhi due mini-macchine di plastica con tanto di fari anabbaglianti, delle gigantesche costruzioni per bambini, anch’esse rigorosamente di plastica, e degli zainetti da prima elementare ai lati della scena.
Mancano ancora parecchie ore all’inizio ma abbiamo già conosciuto la scenografia di Mulinobianco – back to the green future, il nuovo spettacolo dei Babilonia Teatri, inserito nell’abbonamento #NOpresent in collaborazione con il Teatro di Roma. Siamo già in sala non per l’eccessiva curiosità di vedere lo spettacolo, ma per confrontarci con Enrico Castellani, regista e fondatore della compagnia assieme a Valeria Raimondi. Assenti i due giovanissimi attori che di lì a poco sarebbero andati in scena: Ettore Castellani e Orlando Castellani.
Siamo partiti dalla definizione che i Babilonia Teatri danno del loro teatro: “Pop, Punk e Rock”. Castellani ci ha innanzitutto detto che l’intento della compagnia è sempre quello di porre al centro del proprio lavoro una maniera diversa di raccontare storie che, a volte, si contrappone con gli archetipi di un teatro più “classico”. Il Pop sta per popular, naturalmente. Per gli altri due, Punk e Rock, è stata la voce del critico teatrale Franco Ruffini ad ispirare anni fa la compagnia, dopo aver visto in loro un modo di fare e raccontare a teatro in controtendenza, proprio dei generi musicali che i due termini indicano.
La compagnia ha sperimentato sempre nuovi metodi, portando in scena in passato anche persone non professioniste, senza cioè una formazione attoriale alle spalle. Un azzardo non di poco conto, ma sempre portatore di grandi sorprese. Questa volta, per lo spettacolo Mulinobianco, è toccato a Ettore e Orlando andare in scena. Il regista ha evidenziato un’esigenza ben precisa dietro questa scelta. Castellani ci ha infatti detto che le opzioni per provare a trattare la tanto dibattuta sostenibilità ambientale erano due: far parlare “gli scienziati o i bambini”, e la seconda possibilità è sembrata la via più curiosa e stimolante.
Castellani ci ha quindi parlato di “scardinare una logica di comunicazione” dove lo spettatore ha ruolo attivo, facendosi carico di quelle domande messe in scena che diventano mezzo di riflessione per acquisire una maggiore consapevolezza dei propri tempi. Raccontare attraverso il teatro le storie, usando la voce di chi le ha vissute. Il luogo del teatro non è solo questo ma è anche un luogo di scambio e convivialità. Dal più piccolo dei teatri ai più importanti festival il fare teatro diventa una lente di ingrandimento sul mondo e sulla società, che si racconta sempre in modo nuovo. Questi aspetti sono la dimostrazione di come sia davvero possibile fare un teatro pop.
Il titolo dello spettacolo ha fin da subito, ancora prima dell’incontro, destato la nostra curiosità, associandolo subito alla nota marca di biscotti. Castellani ci ha invece suggerito un’interpretazione parallela, evidenziando soprattutto il sottotitolo: back to the green future. Nella nota pubblicità dei biscotti, l’occhio dei Babilonia è caduto sulle ambientazioni. Luoghi immensi, costellati di un nitido verde, dove è la natura a fare da protagonista. Se per un progetto di marketing tutto ciò funziona, nella realtà bisogna fare i conti con la verità dei fatti. Siamo disposti veramente a rinunciare a tutto quello che abbiamo?
In questo caso i bambini hanno dato voce a una condizione che li riguarda e riguarda tutti noi: il futuro del nostro pianeta, della nostra casa. Sul palcoscenico si è raccontata la nostra contemporaneità, oggettivamente piena di una serie di problemi legati al nostro modo di vivere, in confronto, con il quasi utopico – e smisuratamente verde! – paradiso terrestre, che forse non è poi così candido e perfetto. Il teatro diventa un mezzo per raccontare il mondo che ci circonda in tutte le sue sfumature, utilizzando un linguaggio che non lascia di certo a interpretazioni, ma che arriva diretto e fervido.
Mulinobianco – Back to the green future
di Enrico Castellani e Valeria Raimondi
con Ettore Castellani e Orlando Castellani | e con Valeria Raimondi, Enrico Castellani, Luca Scotton
luci, audio, direttore di scena Luca Scotton
Vfx video Francesco Speri
produzione Babilonia Teatri e La Corte Ospitale
coproduzione Operaestate Festival Veneto
in collaborazione con Dialoghi – Residenze delle Arti Performative a Villa Manin 2021