Quest’anno ad ospitare gli artisti di MA®T 2020, progetto di riqualifiazione territoriale del suolo romano attraverso opere d’arte urbana, sarà il quartiere di Tre Fontane Nord.
Una zona avvolta da una tranquilla atmosfera isolata dal caos della capitale, che nei suoi immensi palazzi e complessi abitativi accoglie numerose famiglie. Molte le aree verdi, che lo rendono piacevole per passeggiare in tranquillità e magari anche per fare un po’ di attività sportiva.
Il progetto, promosso da Dominio Pubblico e vincitore dell’Avviso Pubblico Contemporaneamente Roma 2020-2021-2022, ridarà vita alla storia del quartiere, lì dove un tempo v’erano i granai dell’imperatore romano Nerva, lì dove un tempo San Paolo subì il martirio della decapitazione, o dove nello scorso secolo vennero girate alcune scene de “Il secondo tragico Fantozzi”.
In queste ultime due settimane siamo scesi in strada tra i muri, tra le persone, con l’obiettivo di conoscere e di documentare quelle che sono le ricchezze e le sfaccettature che compongono il quotidiano di questa zona di Roma. Oggi, a pochi giorni dall’inizio dei lavori in strada, vi raccontiamo come sono andate le nostre perlustrazioni.
Abbiamo intervistato coloro che abitano e vivono il quartiere, i commercianti, le associazioni e i cittadini, chiedendo a loro quanto siano legati al quartiere e quanto la street art possa dargli un nuovo aspetto.
Il maggior entusiasmo l’abbiamo rivelato fra i commercianti, che vedono nella realizzazione dei muri una possibilità di accogliere nuove persone, che incuriosite e spinte dalla voglia di scoprire e fotografare la storia del quartiere ritratta sui muri, possano circolare ed animare le attività e le strade del quartiere.
In via Andrea Solario abbiamo incontrato e intervistato l’insegnante nonché responsabile dello studiod’arte StART22 Emilio Troncarelli, che organizza quotidianamente corsi di pittura e disegno per bambini e adulti. Essendo Emilio uno studioso e professionista dell’arte, era ovviamente d’obbligo chiedergli cosa ne pensasse della street art. La sua risposta non poteva che essere estremamente positiva: l’arte, in qualsiasi sua forma, sia tradizionale che moderna, può arricchire ogni luogo con la forza del colore e dell’immaginazione. Passanti, abitanti e lavoratori hanno risposto alle nostre domande, raccontandoci quello che è il legame d’appartenenza che li tiene uniti al quartiere. Anche loro in prima linea si impegnano per salvaguardarlo e curarlo costantemente, soprattutto i grandi parchi nelle aree adiacenti ai palazzi.
Il Municipio VIII è la componente istituzionale che permette l’intervento di MA®T sul territorio, abbiamo dunque incontrato l’assessora alla scuola e alla cultura Francesca Vetrugno, che ci ha raccontato il suo amore per l’arte urbana, considerandola un mezzo comunicativo forte che riesce a stare al passo con il presente. “Le città possono colorarsi e raccontare storie su quei muri che senza arte resterebbero tristi e anonimi.” L’assessora, essendo studiosa d’arte e dirigente scolastico, ci ha anche detto che, se fosse stata anche lei una degli artisti di MA®T, le sarebbe piaciuto ispirarsi alla visione del mondo che ha un bambino, dando largo spazio alla fantasia e al colore.
Non potevamo poi non andare a visitare la bellissima Chiesa Parrocchiale di San Josemarìa Escrivà, dove abbiamo conosciuto il parroco informando anche lui del progetto!
Tra le associazioni che lavorano concretamente sul quartiere ci sono: Nessun Dorma, un gruppo di ragazzi e ragazze che ogni anno attivano progetti mirati alla riqualificazione del quartiere attraverso eventi ed iniziative di varia natura, e Retake Roma, un’associazione no-profit che si impegna, grazie al volontariato cittadino, ad avere cura degli ambienti comuni, contribuendo alla sensibilizzazione e all’esaltazione del senso civico di ogni cittadino.
Dopo essere scesi in strada, il rapporto con queste e più realtà è stato portato avanti anche a distanza, attraverso riunioni telematiche volte ad approfondire sia la nostra conoscenza di Tre Fontane Nord sia il dialogo con tutti gli attori sociali che vi operano. Lo scambio si è rivelato più che fruttuoso: alcuni degli artisti coinvolti dal progetto hanno addirittura modificato i bozzetti della propria opera a seguito di questi confronti, per far ancor più aderire la stessa al contesto del quartiere.
Insomma, ritenevamo fondamentale, in un periodo di parziale confinamento come quello che stiamo tutti vivendo, conoscere ed incuriosire la gente del posto, nella viva speranza che possano tutti ritenersi contenti e soddisfatti del progetto, una volta giunto questo a conclusione.
E se volete conoscere chi saranno gli artisti di questa nuova edizione, non perdetevi la nostra prossima uscita!
Kristian Gatto