Dieci autori intrecciano le loro penne per dare vita a un unico scenario: la storia inglese, afghana, pakistana e russa di due secoli (dal 1842 al 2010), raccontata attraverso il punto di vista umano.
I personaggi precipitano dall’elefante, arrivano all’altezza del pubblico e svelano una scena che non ha altra fisicità se non quella del ricordo, evocato dalle proiezioni. Non c’è niente, ma cosa c’è stato? E soprattutto, cosa ci sarà? In un limbo che non è più presente, né già passato, né ancora futuro, Afghanistan si impone lucido scenario di una storia che ritorna, incessantemente uguale a se stessa.
Gli attori attraversano lo spazio ridotto all’essenzialità, immutabile anch’esso, specchio dell’eterno ritorno. È la luce a guidare lo sguardo del pubblico attraverso un tempo immobilizzato all’αρχή κακόv, primo conflitto, primo dramma e, in quanto tale, azione spettacolarizzata alla ricerca del proprio finale.
Come punto di vista umano raccontato da/alla luce che è nascita, AFGHANISTAN cade sul misterioso buio che è la morte, imperituro sonno catartico, riappacificazione in quanto separazione. Al momento del congedo la voce scivola lontana, sembra quasi di poterla sentire… sulla bocca di qualcuno che non siamo più noi.
Alessandra Cimino
Teatro Argentina, 17 ● 21 ottobre 2018
Regia Ferdinando Bruni e Elio De Capitani
IL GRANDE GIOCO
di Lee Blessing, David Greig, Ron Hutchinson
Stephen Jeffreys, Joy Wilkinson
ENDURING FREEDOM
di Richard Bean, Ben Ockrent, Simon Stephens
Colin Teevan, Naomi Wallace
con Claudia Coli, Michele Costabile, Enzo Curcurù, Alessandro Lussiana, Fabrizio Matteini, Michele Radice, Emilia Scarpati Fanetti, Massimo Somaglino, Hossein Taheri, Giulia Viana
scene e costumi Carlo Sala, video Francesco Frongia, luci Nando Frigerio, suono Giuseppe Marzoli
produzione Teatro dell’Elfo, Emilia Romagna Teatro Fondazione
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia
con il sostegno di Fondazione Cariplo